Non ricordo mai se l’economia ha la funzione di sostenere il benessere dell’essere umano o se l’essere umano ha la funzione di sostenere l’economia. Mi confondo, spesso, perché sempre più spesso ho l’impressione che la questione economica sia diventata un imperativo che detta leggi su tutto, mettendo da parte le persone, anche quando si tratta del nostro benessere. Eppure il mio cuore mi dice che dovrebbe essere il contrario: il benessere degli esseri umani (tutti) dovrebbe prevalere sulle leggi economiche.
Per una volta, però, possiamo tirare un respiro di sollievo, con coraggio (o forse con ignoranza perchè magari mi mancano troppe informazioni e ho preso una cantonata mostruosa).
In questo post si andrà quindi controcorrente sul tema delle lampadine ad incandescenza messe al bando dall’UE, poiché la vita spesso ci insegna che ci sono casi in cui un errore potrebbe salvare da mali maggiori: forse questo potrebbe essere uno di questi casi.
Vediamo perché, partendo dall’inizio.
Il consumo elevato richiede sempre più quantità di energia maggiori e questo produce inquinamento, CO2 per la maggior parte, che aumenta il surriscaldamento globale, innalzando entro il 2050 la temperatura terrestre di 2°C, incidendo gravemente sul nostro benessere e sulla vita del nostro pianete. Greenpeace, già dal 2007 è stato molto chiaro su ciò.
Ora la questione non è il punto di partenza ma il punto di partenza scelto per la soluzione del problema, un punto puramente economico e matematico: la decisione sull’abolimento delle vecchie lampadine è esclusivamente legata al fatto che consumano molto, troppo, e questo non é accettabile. Forse, quest’idea può apparire impeccabile: ci viene proposto un patto allettante dove diamo una grande mano per salvare l’ambiente e noi stessi senza fare nessun tipo di sforzo (ci basta solo cambiare le lampadine). Per di più ci risparmiamo pure quei 50/60 ero annui che tutto sommato possono non guastare. Perchè no allora?
Le cose si complicano se si considerano alcuni aspetti umani e si sceglie un punto di partenza per la soluzione del problema diverso, poiché alcune questioni di salute potrebbero non essere state considerate nello specifico. Riflettiamo un momento considerando i tre punti che seguono.
- Le lampadine ad incandescenza contengono tungsteno, quelle a risparmio energetico mercurio (Hg). Senza considerare che le lampade a tungsteno potrebbero diventare presto (molto prima del 2050) anche a risparmio energetico.
- Avete presente l’effetto del mercurio sull’organismo umano e animale? Bhé questo è un po’ complicato ed impone di considerare gli effetti dell’assunzione di mercurio sull’uomo, delle piogge acide sull’uomo, delle piogge acide sull’ambiente ed altro. In cinque parole: IL MERCURIO E’ ESTREMAMENTE PERICOLOSO. Talmente pericoloso che nella stessa UE si è ben pensato di ritirare il commercio dei termometri al mercurio.
- Avete presente come siamo messi in Italia con lo smaltimento dei rifiuti? Se avete in mente scene di sacchetti abbandonati in vari posti, discriche abusive o grandi masse ammucchiate in alcune nostre città, spesso incendiate, allora non serve che vi si dia una risposta per questo. Dunque, passiamo oltre.
Ora sì che si può applicare un po’ di matematica: mettete insieme il punto 1 il punto 2 ed il punto 3 e cercate di immaginare cosa potrebbe succedere. Se la risposta non vi piace o vi suscita la voglia di ricevere una risposta più chiara rispetto a quella che ci è stata data (mettiamo le lampade al risparmio energetico), allora siamo d’accordo: non bandiamo le vecchie lampadine ma considerariamo le nuove vecchie lampadine o altre tecnologie più pulite. Perché no? Perché ostinarsi a mettere al bando le lampade al tungsteno anziché puntare sul concetto generale di risparmio energetico e sicurezza. Perchè non investire di più anche sull’educazione e la sensibilizzazione umana? E’ vero che spesso sui mezzi pubblici siamo trasportati ed ammucchiati come bestie, ma perché non partecipare alla salvezza del pianeta (e nostra) anche con azioni concrete (piuttosto che puntare alla botte piena e moglie ubriaca con idee spot tipo: salva il pianeta senza muovere un dito!)?
La questione delle alternative possibili sarebbe quantomeno da considerare.
Un caro saluto.
Cristian Pagliariccio
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Interessante…possiamo parlarne!!!!
Bel blog!
grazie per i commenti che avete lasciato sul nostro blog…
La questione lampadine è esemplificativa dei problemi del nostro tempo. La soluzione migliore è complessa ma difficile da trasmettere agli altri, così si sceglie di abdicarla in favore di una soluzione semplice ma non ottimale. Tutto sommato, con le lampadine non ci va così male, la soluzione proposta (lampadine a basso consumo) più o meno funziona. Pensa al problema dello smaltimento dei computer…
In ogni caso, mi sembra che il tuo discorso sul mercurio sia esagerato. Ho sempre usato termometri a mercurio, compreso metterci le mani quando si rompeva, e non mi è mai successo niente, gioielli d’oro a parte 🙂 Peraltro, non so quanto sia inquinante il processo estrattivo e purificativo del tungsteno, ma non penso sia proprio un’isola pulita.
Maledetta società del terziario.. altro che Grillo con la casa auto alimentata.. troppa strada ancora da percorrere
A me piacciono tanto le lampadine a incandescenza, si accendono immediatamente e fanno subito luce (quelle hg solo le piu’ moderne) e del risparmio non mi interessa piu’ di tanto (ho l’ 80 % di sconto sulla fattura enel),ciao
Questo fatto delle lampadine dell’UE mi ricorda tanto la legge (e il clamore intorno) del 10 gennaio 2005: solo che lì la cosa era lapalissiana, adesso invece la cosa è *veramente* da riduzione delle libertà personali (e c’è da scandalizzarsi, ma non vedo nessuno farlo); vorrei sapere perché dovrei mettere una schifossima lampada a fluorescenza compatta in corridoio o per le scale (e.g.) quando nei suddetti luoghi ci vuole luce giusto per un paio o poco più di secondi, al passaggio.
Le alogene non si trovano neanche in tutti i wattaggi disponibili, tra l’altro.
Lessi anche che tale strategia serve solo a farci comprare lampade più costose e che si rompono più o meno con la stessa frequenza (mia esperienza diretta) di quelle a incandescenza
Anche io preferisco le lampadine a incandescenza (o alogene al massimo, ma sono mosche bianche nei negozi) nelle parti della casa dove sto pochi minuti o addirittura secondi.
Ho letto che la questione economica starebbe nel fatto che nella maggior parte dei luoghi della casa si accende la luce per poco tempo (a parte stanze come la cucina, per esempio) e le lampade a fluorescenza compatte si consumano molto con ripetuti accensioni e spegnimenti e alla fine arrivano a durare come quelle a incandescenza, MA costano *molto* di più.
La crisi economica la deve pagare il comune cittadino?